E' stata individuata una zona
di interesse biologico da tutelare nei Comuni
di Opera e Pieve Emanuele,
Città Metropolitana di Milano,
Lombardia,
Italia
filmato aereo con drone, di Zeno Covini, del Lamberin di Opera Milano Italia
La bonifica del territorio,
avvenuta prevalentemente nel 19° e 20° secolo,
ha tolto alla
Origine geomorfologica
della zona
"Lamberin di Opera"
L'asta del Lambro Meridionale
a sud di Milano trova,
oltre all'argine sinistro,
la zona interessata.
Si tratta di una
porzione valliva di
esondazione straordinaria.
Il terreno adiacente,
coltivato negli ultimi decenni a marcita,
è stato abbandonato
nel 1990 alla sua naturalità.
Una collina, alta 10 metri e
di circa 3000 mq,
crea una piccola valle parallela
al letto artificiale del fiume.
I rilevamenti del 1988,
evidenziati dalla carta dell' IGM,
mostrano il naturale corso del fiume.
In un incontro
con l’agricoltore Ferraresi
di Pieve Emanuele
abbiamo scoperto che
gli argini del fiume
vennero fatti nel 1956 circa.
Un importante fontanile
denominato Molinetto
si trova a
circa 800 metri a nord-est.
Questo fontanile
viene probabilmente alimentato
anche da infiltrazioni delle
risaie poste a monte.
Purtroppo il Molinetto
è coperto attulmente
da numerosi orti abusivi
che hanno creato una
sorta di terrazzamento innnaturale
dal salto di circa 15 metri.
La linea di massima pendenza
della zona
corre approssimativamente
da nord a sud.
1.2.2
Storia geologica
Al termine dell'Era terziaria
(2 milioni di anni fa)
la Pianura Padana
non esisteva.
Tra la catena alpina ed appenninica
si estendeva un
ampio golfo marino.
Grandi quantità di materiali alluvionali
venivano convogliati
nel golfo
dai torrenti montani.
con la formazione della
pianura novarese e della Lomellina.
Le cinque grandi ondate glaciali:
Donau, Gunz, Mindel, Riss e Würm
ebbero un ruolo chiave
nel modellamento della pianura.
E' proprio l'apporto
dei sedimenti glaciali,
fluvio-glaciali e fluviali
che definisce l'aspetto odierno
della pianura e il suo differenziamento.
L'alta pianura,
costituita da sedimenti più grossolani,
ha suoli più permeabili e drenanti;
la bassa pianura,
impostata su depositi clastici
assai più fini,
ha suoli meno permeabili.
Per questo le acque sotterranee
della Pianura Padana
sono caratterizzate
dalla presenza di ricche falde acquifere.
Il pelo della falda freatica
risulta assai profondo
rispetto al piano di campagna
nell'alta pianura,
mentre è assai prossimo alla superficie
e affiorante lungo la linea dei
fontanili nella bassa pianura.
Le ultime tre glaciazioni
(Mindel, Riss e Würm)
hanno lasciato sul paesaggio planiziale
un segno che permane ancora oggi.
Ogni glaciazione
è stata costituita da due fasi:
nella prima,
caratterizzata da forti precipitazioni
e grandi alluvioni,
l'attività dei fiumi
nella pianura pedemontana
determinò depositi di ampie coltri sedimentarie;
nella seconda
è prevalsa nettamente
l'attività erosiva con
l'escavazione di ampie valli
a fondo appiattito e
ripidi argini naturali.
La molteplicità
delle pulsazioni glaciali
ha modellato
le valli fluviali
con ampi terrazzi.
La maggior parte della pianura
è formata dai sedimenti
dell'ultima glaciazione (Würmiana)
che costitituiscono
il Piano
Generale Terrazzato
dei geologi.
Tra i rilievi
che spuntarono recentemente,
i colli di
Miradolo-San Colombano
meritano di essere citati
per la loro origine tettonica
(circa 5 milioni di anni fa)
e per aver profondamente modificato
l'idrografia della bassa Lombardia.
Essi deviano
ad angolo retto
il corso del
Lambro Meridionale
che diviene un
affluente di destra del
Lambro Settentrionale
a Sant’Angelo Lodigiano.
I fiumi,
sebbene arginati e canalizzati,
riescono tuttora a modificare,
durante le alluvioni,
la morfologia delle valli.
A volte il corso del fiume
forma profonde anse,
dette meandri,
che mutano abbastanza rapidamente.
Il laghetto formato
nella zona interessata
doveva essere
un meandro del
fiume Lambro Meridionale
prima che il fiume venisse
imbrigliato fra i due alti argini artificiali.
Il meandro abbandonato dal corso d'acqua
ha formato il tipico
laghetto a corna di bue o lanca.
La visione di fiume
che evolve dinamicamente,
dando aspetti diversi al territorio,
trasformerebbe il Lambro Meridionale
in un vero corso d’acqua naturale.
La valorizzazione
della sua complessità
potrebbe influenzare
le Amministrazioni
e l’opinione pubblica
per la sua tutela.
Sicuramente sarà necessario
uno studio più approfondito
della
morfologia fluviale originale.
In particolare
la tipologia dei
terrazzi spaiati e appaiati
che si susseguono.
CARTOGRAFIA ALLEGATA
al progetto del 1996
12) scala 1:37.500
Carta pedologica,
suoli Parco Agricolo Sud Milano - ERSAL e Prov. MI
13) scala 1:1.000
Rilevamento a mano del 28/10/1995
(approssimativo)
DA FARE:
- rilevere i profili del suolo
per poterne definire meglio le caratteristiche
e avere migliori mezzi per fini didattici;
- fare una indagine cartografica
e documentare gli interventi eseguiti
nei decenni passati:
costruzioni a ridosso dell’alveo,
bonifiche e arginatura.
La fitta trama irrigua
che si colloca
tra il Ticino e L'Adda
venne costruita in 8 secoli.
E' del 1177
la costruzione del
Naviglio Grande,
del 1220
la costruzione
della Muzza,
del XV secolo la costruzione della
Martesana.
Il sistema irriguo
Ticino-Canale Cavour-Elvo
determinò il
grande sviluppo delle
risaie piemontesi dell'Ottocento.
In Lombardia il Canale Villoresi,
che corre
a monte della linea dei fontanili,
ha reso irrigua la sottostante pianura,
spostando a settentrione
i caratteri irrigui
della bassa pianura.
1.2.4.
I fontanili
La vicinanza
a una zona con diversi fontanili
porta alla conclusione
(non confemata con una indagine geologica)
che parecchia acqua del laghetto
venga immessa
dalla falda freatica molto superficiale.
I fontanili,
secondo il Desio,
sono:
".. sistemi di captazione di acque freatiche
tanto diffusi nella
pianura lombarda e piemontese.
Pare che risalgano
alla seconda metà del XII secolo".
Sono considerati
sorgenti di emergenza
dovute ad
affioramento della superficie pieziometrica
sia di falda che in pressione.
Nei fontanili della Pianura Padana
l'emergenza in
depressioni topografiche
naturali e artificiali
è condizionata dalla
differente permeabilità
tra i sedimenti più grossolani
dell'alta pianura e
quelli più fini della bassa.
I fontanili hanno svolto e svolgono
un ruolo importante
per la coltura dei
prati stabili artificiali - detti marcite -
indispensabili
per la produzione del foraggio fresco
durante la stagione fredda,
grazie alle favorevoli condizioni
della temperatura dell'acqua.
I fontanili lombardi,
molto numerosi
sino a pochi decenni orsono,
stanno andando incontro a fenomeni di
compromissione irreversibile
o di totale scomparsa
dovuti a interramenti,
inquinamenti,
discariche di rifiuti,
che ne hanno molto rapidamente
ridotto il numero.
Parecchi sono scomparsi
in seguito all'abbassamento
della falda freatica.
Alcuni fontanili
sono stati vincolati
come biotopi in considerazione
dell'ambiente umido
da essi determinato
e per la presenza di
fauna invertebrata ricca e diversificata.
Molto significativa è
l'importanza culturale
che rivestono nella tradizione lombarda.
CARTOGRAFIA ALLEGATA
al progetto del 1996
14) Rappresentazione
dei fontanili della Lombardia
da G. Bruschetti 1830
1.3.
CARATTERISTICHE CLIMATICHE
La regione padana
è un ampio bacino circondato
da rilievi a nord, a ovest e a sud.
Aperto a oriente,
è limitato,
sotto il profilo climatico,
dall'isoipsa 1000 m
sul vesante alpino e
dalla linea spartiacque su quello appenninico.
In autunno,
in inverno e in primavera
sono abbastanza frequenti
le depressioni sottovento
e le depressioni d'origine mediterranea,
la cui sequenza è spesso
interrotta da periodi di tempo stabile,
dovuti all'influenza
dell'anticiclone dell'Europa centrale.
Nel periodo invernale,
l'intera vallata è coperta
da uno strato d'aria fredda
stagnante dello spessore di
un migliaio di metri:
a tale strato si devono
le fitte nebbie
che con tanta frequenza investono la regione.
L'anticiclone delle Azzorre
determina nel corso dell'estate
pressioni livellate e una
debole circolazione atmosferica
con conseguente formazione di foschie.
La depressione di natura termica
che s'instaura
nelle ore più calde favorisce
manifestazioni locali d'instabilità.
Temperature medie stagionali:
estate 24,3 °C; inverno 6,5 °C
Temperature medie mensili (in ° C):
g.3,1 f.5,7 m.9,4
a.14,3 m.17,9 g.21,7
l.24,3 a.23,3 s.19,8
o.14,1 n.8,3 d.3,8
(media annuale = 13,8 °C)
Umidità relativa a luglio:
24 - 26 %
Escursione termica annua:
22° - 24° C
Piovosità media annua:
501 - 750 mm
Media precipitazioni nevose:
20 - 50 cm/anno
Venti dominanti:
nord, nord-est
Insolazione media annuale:
5,2 ore x giorno
Climax
(tipo di vegetazione in equilibrio
con l'ambiente fisico e
il contesto climatico):
del frassino,
del carpino e
della farnia (dominante)
Lungo un gradiente
di progressiva diminuzione
dell'umidità del suolo,
la sequenza evidenzia
un rapido decadimento
della struttura forestale
a favore delle forme arbustive.
L'inaridimento favorisce
la formazione della brughiera
ancora presente solo in piccole aree.
La serie xerofila
si chiude con le
praterie di graminacee.
L'uomo ha introdotto,
spesso volutamente,
un nutrito contingente di
specie esotiche.
La Robinia
è l'esempio più noto,
ma ormai la si può considerare
un elemento caratteristico del paesaggio.
Una notevole
ricchezza biologica caratterizza
gli ambienti umidi,
come il
"Lamberin di Opera",
che spesso offrono
in poche centinaia di metri
tutte le tipologie citate
creando habitiat con
abbondante biodiversità.
Purtroppo
questi ambienti
sono in fortissima regressione.
1.4.5.
Insetti utili
Obiettivo della tutela
sarà anche salvaguardare
un ambiente per gli insetti utili.
Tra l'entomofauna,
dominata da Apis mellifera,
presente nei pressi della
Cascina Tappino di Locate,
(note Annibale:
nel 1996 tenevo 50 famiglie di
Apis mellifera Ligustica alla
Cascina Fontana di Locate Triulzi,
1000 m circa a
valle del Lamberin di Opera)
si trovano alcuni
DITTERI
SIRFIDI.
La loro importanza è estesa
anche alla lotta biologica
delle colture agricole.
Questi ausiliari
svolgono la loro attività
solo allo stadio larvale
e attaccano generalmente
qualsiasi specie di afide.
Gli adulti
assomigliano vagamente alle api
o alle vespe
e sono caratteristici
per la loro capacità di librarsi
in volo con un velocissimo battito di ali,
restando sospesi nell'aria.
Il loro nutrimento
è costituito da sostanze zuccherine
che trovano posandosi sui fiori,
anche con corolle profonde,
avendo una ligula lunga.
Per questo motivo
sono utili come pronubi
di specie
difficilmente impollinabili.
Fra i Sirfidi
più conosciuti si ricordano:
Syrphus ribesii,
Scaeva pyrastri e
Episyrphus balteatus.
1.5.
USO DEL SUOLO
E VINCOLI TERRITORIALI
1.5.1.
Ricordiamo in particolare
le finalità del Parco Agricolo Sud Milano
recitate dall'art. 2 della
L.R. 23 aprile 1990:
1) Le finalità del "Parco agricolo Sud-Milano",
in considerazione della
prevalente vocazione
agro-silvo-colturale
del territorio a confine con la
maggior area metropolitana della Lombardia,
sono:
a) la tutela e il
recupero paesistico e ambientale
delle fasce di collegamento
tra città e campagna, nonché
la connessione delle aree esterne
con i sistemi di verde urbani;
b) l'equilibrio ecologico
dell'area metropolitana;
c) la salvaguardia, la qualificazione
e il potenziamento delle attività
agro-silvo-colturali in coerenza
con la destinazione dell'area;
d) la fruizione
culturale e ricreativa
dell'ambiente da parte dei cittadini.
2) Le attività agro-silvo-colturali
sono assunte come
elemento centrale e connettivo
per l'attuazione delle
finalità indicate al comma precedente.
3) Nel parco
possono esseree previsti
specifici ambiti
nei quali realizzare
particolari strutture
per lo svolgimento in forma
integrata e coordinata delle diverse
attività connese con le
finalità dell'area protetta,
nel rispetto del
quadro paesistico tradizionale.
15) scala 1:2.000
Mappa catastale
con divisioni particellari
- Catasto
16) scala 1:2.000
Mappa
Piano Regolatore Generale
Adottato (gen.'96) -
Comune Opera
- L'area interessata
viene classificata nel PRG come:
Zona F2 per verde comprensoriale
Queste zone sono
riservate a verde attrezzato
ad uso pubblico di preminente
interesse intercomunale per la
formazione di parchi
e spazi attrezzati in funzione del tempo libero,
dello svago e della ricreazione.
Per la loro particolare
ubicazione e natura
in queste zone
la funzione naturalistica del verde
e degli spazi liberi
deve essere preminente.
Sono considerate compatibili
con la funzione e la
destinazione generale le seguenti attrezzature:
- attrezzature sportive;
- attrezzature per attività di svago;
- attrezzature culturali e per il tempo libero
con i relativi servizi e parcheggi.
In queste zone sono ammesse
attrezzature private di uso pubblico,
compatibili con quelle sopra elencate,
per una quantità di superficie fondiaria
non superiore a 1/20 dell'intera superficie territoriale.
L'autorizzazione delle attrezzature
di cui sopra è subordinata all'approvazione
di un Piano Particolareggiato
finalizzato al rispetto dei
valori ambientali e alla
salvaguardia della
esistente attività agricola.
E' tassativamente esclusa
la costruzione di nuovi edifici
per abitazione ed uffici
salvo che per le abitazioni del
personale di custodia e per
gli uffici necessari per le attrezzature consentite.
Per le costruzioni esistenti
comprese in queste zone
in contrasto con le destinazioni
e le funzioni ammesse sono consentite
solo opere di ordinaria
e straordinaria manutenzione.
Sono escluse
tutte le alterazioni e mutazioni
di destinazione del suolo
ad esclusione di quelle necessarie
per una normale attività
di mantenimento ed ampliamento
delle attività agricole.
- Indici urbanistici:
Sm. = superficie minima d'intervento:
1/3 della superficie territoriale
Sf. = 1/20 della superficie territoriale
Rc. = rapporto di copertura:
25% della Sf.
(dalla superficie coperta
sono escluse strade e parcheggi)
H. = altezza massima: mt. 7,00
(tranne per le attrezzature
tecnologiche e particolari impianti ammessi)
Osservazione del comitato:
alla luce dei vincoli dati dal
PRG ci chiediamo se
l'area destinata alla
Jelly Wax, per stoccare rifiuti tossici,
Testo Unico
sulle opere idrauliche
(n° 523 del 1904)
Concetti generali e
classificazioni delle opere idrauliche
Testo Unico sulle acque
(n. 1775 del 1933)
1)Norme sulle derivazioni
e sulle utilizzazioni delle acque pubbliche;
2) Disposizioni speciali
sulle acque sotterranee;
3) Trasmissione e distribuzione
dell'energia elettrica;
4) Contenzioso;
5) Disposizioni generali e transitorie.
Regio Decreto
16 marzo 1942 n° 262
(APPROVAZIONE DEL TESTO DEL
CODICE CIVILE IN VIGORE DAL 21 APRILE 1942)
Articoli interessanti
per la tutela del territorio:
tutto il capo II
dall'art. 822 (demanio pubblico)
all'art. 921 (Consorzi coattivi)
Art. 9 della
Costituzione Italiana,
27 dicembre 1947
" la Repubblica promuove
lo sviluppo della cultura e
la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e
il patrimonio storico e artistico della Nazione."
Nota: 1959,
anno di istituzione della
prima riserva naturale dello
Stato sulle
foreste demaniali Casentinesi;
denominata "Sasso Fratino".
Legge n. 319 del 10 maggio 1976
Tutela delle acque
dall'inquinamento (legge Merli).
Integrazioni e modifiche
apportate dalla legge n. 650 del 1979.
Le finalità del legislatore furono:
- disciplina degli scarichi
di qualsiasi tipo;
- utilizzazione e scarico delle acque;
- organizzazione dei pubblici servizi;
- redazione di un Piano Generale di
Risanamento delle Acque;
- rilevamento sistematico
delle caratteristiche dei corpi idrici
Legge n. 349 dell 8/7/1976
Istituzione del
Ministero dell'Ambiente.
Decreto Presidente della Repubblica
n. 616 del 1977
Era stato previsto dalla
legge 22 luglio 1975 n. 382,
con cui il Governo
era stato delegato a emanare le
norme necessarie per
rendere possibile l'esercizio delle funzioni
già trasferite e già delegate alle Regioni.
In particolare vennero delegate alle Regioni
tutte le funzioni relative alla tutela,
disciplina e utilizzazione
delle risorse idriche.
L.R. 17 dic. 1973 n. 58
Istituzione di parchi e riserve naturali
di interesse regionale e locale
(consentì, con singoli atti costitutivi,
la realizzazione dei parchi:
Valle Ticino, Nord Milano, Groane e Colli di Bergamo)
L.R. 15 aprile 1975 n. 51
(e successive modificazioni e integrazioni)
Disciplina urbanistica
del territorio regionale e
misure di salvaguardia per la tutela del
patrimonio naturale e paesistico
D.P.R. n. 448 del 13 marzo 1976
Ratifica alla
"Convenzione relativa alle zone umide
di importanza internazionale"
firmata a Ramsar il 2 aprile 1971.
Si tratta di un impegno internazionale
alla salvaguardia per gli
habitat degli uccelli acquatici.
D.P.R. 24 luglio 1977 n. 616
(in attuaz. dell'art. 1
della Legge 22/7/75 n. 832)
Delega dei poteri
di
protezione della "natura"
(intesa come "paesaggio")
alle Regioni, agli Enti Locali.
L.R. 27 luglio 1977 n. 33
Provvedimenti in materia di
tutela ambientale ed ecologica.
Protezione della flora spontanea,
della fauna minore e
tutela degli ambienti lacustri e fluviali.
Introduzione dei concetti di biotopi e geotopi.
Legge n. 563 del 5 gennaio 1981
Recepimento dell 'Italia alla
Convenzione sulla
Conservazione della vita selvatica europea
e degli ambienti naturali promossa dal
Consiglio d'Europa,
adottata il 19 settembre 1979
a Berna.
Legge Regionale
30 novembre 1983, n. 86
(in B.U.R.L. n.48 - 2° suppl. ord. del 2/12/1983)
Piano generale delle aree regionali protette.
Norme per l'istituzione e la gestione
delle riserve, dei parchi e dei monumenti naturali,
nonché delle areee di
particolare rilevanza naturale e ambientale
Decreto 21 settembre 1984
(decretata dal
Ministro per i beni culturali e ambientali,
Galasso)
Dichiarazione di
notevole interesse pubblico
dei territori costieri,
dei territori contermini
ai laghi,
dei fiumi,
dei torrenti,
dei corsi d'acqua,
delle montagne,
dei ghiacciai,
dei circhi glaciali,
dei parchi,
delle riserve,
dei boschi,
delle foreste,
delle aree assegnate alle Università agrarie e
delle zone gravate da usi civici.
Legge Regionale
23 aprile 1985, n° 41
Integrazioni e modifiche alla
L.R. 30/11/93 n. 86
in materia di
aree regionali protette
Legge Regionale
27 maggio 1985 n. 57
(e successive modificazioni e integrazioni)
Esercizio delle funzioni regionali
in materia di protezione
delle bellezze naturali e sub-delega ai Comuni.
Legge 18 maggio 1989, n° 183
Norme per il
riassetto organizzativo e funzionale
della difesa del suolo
Legge Regionale 23 aprile 1990, n° 24
Istituzione del
Parco regionale di cintura metropolitana
"Parco Agricolo Sud Milano"
Legge 7 agosto 1990, n° 253
Disposizioni integrative alla legge
18 maggio 1989, n° 183
Legge 6 dicembre 1991, n. 394
Legge quadro sulle aree protette
D.P.R. 5 aprile 1993 n. 106
(DPR 24/1/1991 n. 85)
Regolamenti per la
riorganizzazione e il potenziamento
dei Servizi Tecnici Nazionali.
Decreto legislativo
12 luglio 1993, n. 275
Riordino in materia di
concessione di acque pubbliche
Deliberazione del
Consiglio Provinciale di Milano del
20 ottobre 1993 n. 20354/1980/91
Dove è stata adottata la
"Proposta di Piano Territoriale di Coordinamento
del Parco Agricolo Sud Milano"
Legge Regionale 26/93
Regolamentazione delle
attività venatorie.
..è vietato:
- esercitare la caccia
(e quindi non solo sparare ma anche
aggirarsi con il fucile)
nel raggio di 100 metri
da immobili adibiti ad abitazione
o posto di lavoro ...
- esercitare la caccia
nel raggio di 50 metri
da strade carrozzabili
(art. 43 comma 1 lett E)
- sparare da una distanza minore di
150 metri in direzione di
strade carrozzabili ed immobili adibiti ad abitazione o
a posto di lavoro (art. 43 comma 1 lett F)
Legge 5 gennaio 1994, n° 36
Disposizione in materia di
risorse idriche (legge Galli).
Concetti chiave:
- Servizio idrico integrato;
- Ambito territoriale ottimale;
- Gestione del servizio idrico;
- Tariffa del servizio idrico;
- Vigilanza e controllo sull'uso delle risorse idriche.
Legge 14 febbraio 1994, n° 124
Ratifica ed esecuzione della
convenzione sulla biodiversità
fatta a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992
Legge 22 febbraio 1994, n. 146 (stralcio)
Disposizioni per l’adempimento di
obblighi derivanti
dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità Europee
- Legge comunitaria 1993.
Deliberazione della Regione Lombardia del
20 aprile 1995 n. 67573
Approvazione della
relazione istruttoria relativa alla
proposta di approvazione del
Piano Territoriale di Coordinamento del
Parco Agricolo Sud Milano
ai sensi dell'art. 19 secondo comma,
penultima linea della
Legge Regionale n. 86 del 30 novembre 1986.
Negli ultimi anni
il rischio di straripare
è stato via via sempre più probabile.
Il letto artificiale del fiume
viene continuamente riempito
da sedimenti
che creano una situazione
di forte rischio
per le abitazioni e
le fabbriche costruite
anche sul vecchio letto del fiume.
Proponiamo
di creare dei
"polmoni naturali di esondazione"
per prevenire il disastro idrogeologico
che si prefigura nel prossimo lustro.
Il bidenteto del Lamberin,
nel suo confine orientale,
è attraversato da una roggia
con degli splendidi esemplari di
Alnus glutinosa.
La pianta endemica sopporta
molto bene brevi periodi
di allagamento del terreno,
fissa l'azoto e mostra,
in particolare nel bidendeto,
la forza pionieristica di occupare
il suolo abbandonato.
Altre piante autoctone da ripa
potrebbero esser poste
nel piano naturale di esondazione,
come i generi Salix,
fornendo il giusto rapporto
agricoltura-ambiente
fruibile agli animali e all'uomo
per un'agricoltura estensiva.
Le aree di vasta dimensione
potranno essere ripulite
dai tronchi degli alberi che si rinnovano
lasciando maggior flusso
alla corrente d'acqua.
Questa silvicoltura,
potrà dare un reddito all'agricoltore,
alla Forestale (in caso di proprietà demaniale),
all'Ente preposto o
all'associazione che gestirà il progetto.
Ci rendiamo conto
che la proposta va oltre
alla semplice indagine preliminare.
Per ottenere maggiori certezze
si potrà
misurare la portata del fiume,
analizzare l'acqua
per eventuali fitotossicità
nel punto interessato al progetto,
simulare uno scenario
dove l'attuale argine
diventi un'isola,
preventivare i costi per il progetto e
confrontarli con i danni
di un'eventuale inondazione
dovuta alla degenerazione
dello stato attuale.
L'evoluzione,
nel corso dei millenni,
ha determinato l'attuale
patrimonio genetico
rappresentato dalle
centinaia di migliaia di
specie animali e vegetali che,
a loro volta,
sono i futuri riproduttori.
L'attività umana,
in particolare nell'ultimo secolo,
ha sottratto
territori di libero dominio alla natura.
La distruzione
di interi ecosistemi come
foreste,
acquitrini,
lagune,
torbiere
ha posto in primo piano
la necessità di
salvare gli ecotipi
e i geotipi
ancora esistenti.
Comportamenti antropocentrici dell'uomo,
aiutati da una diffusa ignoranza
dei fenomeni naturali,
hanno portato al veloce
impoverimento della
qualità della vita
nei centri urbani e industrializzati.
Le specie animali e vegetali
minacciate di estinzione
vengono elencate sulle
(L.R. 30 novembre 1983 n. 86
modificata con la
L.R 23 aprile 1985 n. 41 e successive modifiche)
Circoscrizione dell'area
con segnalazione adeguata per il pubblico
rispettando le indicazioni date
dal Parco Agricolo Sud Milano.
Viene consigliata la divisione
in due aree:
lo specchio d'acqua
e circa 100 metri di terreno circostante
da delimitare con reti
(potranno accedere solo i gruppi
per scopi didattici,
previo appuntamento con la guida);
la collina e il bidenteto
con percorsi naturalizzati dai passaggi
di animali domestici,
bici e pedoni
(ricordiamo la possibilità di
inserire una pista ciclabile
che colleghi Opera con la
pista ciclabile di
Pieve Emanuele-Castello Tolcinasco).
Il comitato scientifico
potrà formulare la
zonizzazione ideale
per gli studi didattici e
la fruibilità
in concerto con le
condizioni biologiche
che si evolveranno.
Si dovranno definire i
percorsi didattici
ai vari livelli con punti di osservazione,
segnalare più dettagliatamente i passaggi,
motivare ulteriormente le visite
classificando la flora e fauna presente
con cartelli didattici.
Sarà importante
trovare delle soluzioni modificabili
per portare sempre la
fruizione ad un livello sostenibile.
ha sicuramente
una notevole importanza ed
ha considerato il progetto del
"Lamberin di Opera"
fra gli interventi del 1996.
In questi giorni il
Parco Sud (aprile 1996)
sta contattando
i proprietari dei terreni
per proporre l'acquisto o
la locazione a lungo termine
per poter intervenire a favore della tutela.
Al Corpo Forestale dello Stato,
contattato dal WWF Lombardia,
verrà richiesto
il riconoscimento
dell'area boschiva del Lamberin
per avere una
prima forte tutela
data dalle normative vigenti.
Il Comune di Opera
non si è ancora
impegnato ufficialmente nel progetto.
ll Comune di Pieve Emanuele
ha aderito con una lettera
così come
l'associazione
"Italia Nostra"
(Alberto Belotti).
2.3.2.
ll parco sovracomunale
Altre 11 aree lombarde
sono state tutelate
con questa disposizione
della
legge regionale n. 86 del 30/11/83.
La sicurezza di progettare
per un futuro di qualche decennio
l'evoluzione naturale della zona
porrà veri obiettivi di salvaguardia
della biodiversità.
per mantenere gli ambienti
con il maggior numero di
specie animali e vegetali.
Si vorrebbero affiancare
le finalità di tutela
allo studio della natura.
La vicinanza di
luoghi di studio
a ridosso della metropoli
offre la possibilità
di approcci pratici agli studenti
delle scuole dell'obbligo
e l'approfondimento della ricerca scientifica
alle università.
Indiscutibile la possibilità accessoria
di ricreazione
come elevazione dello spirito umano
nella contemplazione della natura.
Per questo ultimo aspetto
rimangono molte riserve poste
dal doveroso rispetto del
rapporto superficie/presenze umane e
la minor presenza di
verde attrezzato.
La zona si trova
alle porte di Milano
e rende interessante la possibilità di coinvolgere,
nel piano didattico
per i seguenti anni scolastici,
molti ragazzi della scuola dell'obbligo.
Che dovrebbe essere fino ai diciotto anni.
Ricordiamo che
le associazioni ambientaliste
più attive della città
necessitano ogni anno
di luoghi come questo
per la formazione delle
future generazioni sensibili e solidali.
Il piano didattico
potrebbe esser finalizzato anche al
contatto diretto con la natura
per gli studenti che volessero partecipare
al concorso indetto
dall' Associazione Nazionale
"Verdi Ambiente e Società".
2.5.
PROGRAMMA DI FRUIBILITA'
Inserimento dell'area in
un contesto più vasto
che comprende tutti i
comuni confinanti con il Lambro Meridionale.
Proponiamo lo studio
di un sentiero
che segua il vecchio corso del fiume,
prima che venisse imbrigliato
fra gli argini artificiali,
permettendo l'attraversamento
della pianura milanese nella direzione nord-sud.
Il sentiero potrà lambire
anche l'area dello specchio d'acqua
lasciando al passante la possibilità di fermarsi
per qualche istante a meditare e riposare.
Proponiamo per la zona "specchio d'acqua"
un percorso didattico per disabili
seguendo l'iniziativa del
Parco Nazionale del Circeo
(fonte: lettera inviata al Touring Club):
"Nel parco nazionale del Circeo
grazie alla sua giacitura pianeggiante
è stato realizzato il
sentiero-natura di villa Fogliano,
in collaborazione con Agenzia Ardea,
Ept di Latina,
Unione italiana Ciechi,
e nel contesto del progetto Help.
Si tratta di un percorso didattico attrezzato
per essere utilizzato in
totale autonomia da parte dei non vedenti.
Un tabellone introduttivo
con un plastico del territorio protetto e
con testi in carattere Braille
illustra le caratteristiche del parco
e le modalità per l'uso del sentiero.
Il non vedente è condotto 'per mano'
da una corda che,
con tre nodi,
indica la presenza di
ogni tabella informativa
in Braille.
Le stazioni didattiche in Braille
contengono notizie sull'ambiente circostante
e invitano i non vedenti
a 'sentire' la natura interagendo,
quindi,
con essa.".
CARTOGRAFIA ALLEGATA
al progetto del 2016
20) scala 1:1.000 Mappa delle stutture
e dei sentieri didattici e ricettivi
Da fare: - carta altimetrica
da abbinare alla
carta dei sentieri
(necessitano strumenti
che il comitato promotore non possiede)
L'accesso all' area del laghetto,
denominata: "specchio d'acqua",
sarà consentito
ai soli scopi educativi e
di studio delle risorse.
L'alunno/a,
solo dopo un periodo di
studio più intensivo sull'argomento scientifico,
accederà con grande interesse
alla zona paludosa,
riconoscerà le piante del bosco planiziale,
potrà seguire il volo degli uccelli
dalle postazioni
con una persona che lo guiderà e
sensibilizzerà ulteriormente.
Il piano di recupero ambientale
prevederà sicuramente la messa a dimora,
la pulizia dei sentieri,
la creazione di un laghetto didattico
e la sua manutenzione.
I ragazzi potranno contribire
alla realizzazione delle opere
restando coinvolti e motivati per le future visite.
Potranno aiutare
senza entrare in competizione fra loro,
ma agendo da interlocutori
fra la natura e l'uomo.
2.7.
PROGRAMMA DI RIPRISTINO AMBIENTALE
Come primo approccio al problema
proporremmo la zonizzazione delle superfici.
Il ripristino ambientale
dovrebbe mantenere il più possibile
le caratteristiche attuali del paesaggio.
I rovi
che hanno coperto interamente
il terrapieno della tombinatura
sono diventati il rifugio ideale per molti specie animali.
La robinia,
benché non sia una specie autoctona
ha sicuramente una
valenza ecologica compatibile;
si potrebbe
rinnovare con l'immissione di nuove specie,
alle quali farebbe ombra nei primi anni,
dopodiché verrebbe abbattuta al piede
per soccombere
naturalmente sotto l'ombra delle
nuove essenze autoctone.
Solo alcune specie
del tutto estranee alla biocora
subcontinentale,
immesse erroneamente dall'uomo,
potranno essere tolte
per dare spazio ad altre specie autoctone.
In linea di massima
si sfrutteranno le risorse presenti
facendo riproduzione in situ.
Si predisporrà un'area limitata
di circa 1000 mq destinata
a vivaio da seme e
si riprodurranno più specie possibili
dalle piante madri esitenti.
Tutte le scelte vegetali
cadranno su piante autoctone
del bosco planiziale padano
seguendo gli ottimi metodi riproduttivi
dei Vivai
Pronatura.
La scelta creerà
una sorta di parco-vivaio,
un'idea che speriamo venga estesa a
tutte le aree simili
lungo la valle del Lambro Meridionale
(si accennò ad un progetto simile
per il parco di Rozzano
nei pressi di Valleambrosia,
cica un chilometro a monte).
Alcune specie di sicuro interesse
da moltiplicare o
da immettere potranno essere:
Alnus glutinosa, Berberis vulgaris,
Carpinus betulus, Cornus mas,
Cornus sanguinea, Crataegus monogyna,
Euonimus europaeus, Frangula alnus,
Hedera helix, Ligustrum vulgaris,
Populus alba, Populus nigra,
Quercus petrae, Quercus robur,
Rhamnus catharticus, Rosa canina,
Salix alba, Salix purpurea,
Salix caprea, Salix eleagnos,
Salix torminalis, Viburnum opulus,...
Citiamo l'art. 16
della Legge regionale 23/4/90
(Istiuzione Parco Sud Milano)
Gestione degli interventi
di interesse sovracomunale.
1) Nell'ambito degli strumenti di pianificazione,
gestione e regolamentari del parco
e ferme restando le competenze comunali,
l'ente gestore,
d'intesa e con l'eventuale
concorso dei Comuni interessati,
può provvedere alla progettazione,
realizzazione e gestione di interventi
di interesse sovracomunale
per il conseguimento delle finalità del parco,
nei seguenti settori:
.... c) interventi e opere di
carattere culturale,
educativo,
ricreativo e turistico-sportivo,
quali sentieri e piste per pedoni,
ciclisti e cavalieri,
parcheggi e punti di sosta diffusi,
impianti balneari e sportivi,
orti ricreativi,
centri parco per l'informazione e
l'educazione ambientale;
d) interventi relativi al verde urbano,
secondo gli standard previsti
dall'art. 22 dell a L.R. 15 aprile 1975, n. 1
concernente
"Disciplina urbanistica del
territorio regionale e
misure di salvaguardia per la tutela
del patrimonio naturale e paesistico";
e) interventi di bonifica
e recupero ambientale e paesistico
relativi ad aree adiacenti
ai corsi d'acqua,
a cave e discariche,
nonché ad altre
aree degradate con particolare riferimento
a quelle ai margini di zone urbane;
f) interventi di riequipaggiamento
della campagna agricola mediante alberature,
siepi,
macchie di campo,
piccole zone umide;
g) altri interventi e
iniziative finalizzati alla
qualificazione dell'ambiente,
alla fruizione del parco,
all'informazione e all'educazione ambientale;
DA FARE:
Classificazione e
censimento degli esseri viventi;
Carta ecologica della zona,
scala 1:1000
Carta fisionomica e strutturale
della vegetazione,
scala 1:2000
Analisi delle immissioni inquinanti;
Carta geologica,
scala 1:2000
Carte degli
interventi di ripristino
e recupero ambientale (tematiche),
scala 1:1000
CARTOGRAFIA ALLEGATA
21) proposta di un laghetto didattico
e caratteristiche
di una specie importante,
l'Ontano nero.
2.8.
PROPOSTA DI VINCOLISTICA
E DI NORMATIVA D'USO
Denominazione :
Parco locale di interesse sovracomunale
"Lamberin di Opera".
Secondo la denominazione data
dall'art. 34 della
Legge Regionale 30/11/83 n. 86:
1) Il Presidente della Giunta regionale,
con proprio decreto,
su conforme deliberazione della Giunta regionale
e su richiesta degli
enti locali competenti per territorio,
può riconoscere parchi da essi istituiti
come
parchi locali di interesse sovracomunale,
anche ai fini di quanto previsto
dal successivo
art. 40.
2) Tali parchi sono ammessi
ad un piano annuale
di contributi per l'acquisizione delle aree,
la realizzazione e la gestione del parco.
In futuro,
per l'area "specchio d'acqua", proponiamo
un vincolo più restrittivo:
La riserva naturale orientata
è la nostra proposta per
ammettere interventi di orientamento dell'evoluzione.
Viene istituita allo scopo di
sorvegliare e orientare
l'evoluzione della natura.
Gli unici interventi ammessi
sono quelli di "orientamento" dell'evoluzione.
Sono ammesse visite per scopi di gestione,
di studio,
di vigilanza e per scopi educativi.
Regime di tutela : da decidere
Atto istitutivo : da attuare
Ente gestore : Provincia di Milano o
Comune di Opera con Comune di Pieve
(tramite convenzione con associazione locale)
3.
VALUTAZIONE DELLE RISORSE
3.1.
L'IMPEGNO DEGLI ENTI PUBBLICI
- Intervento da parte del Comune di Opera
per il blocco della discarica
di materiali nell'invaso naturale a nord dell'area.
Immediata applicazione del vincolo idrogeologico
su tutta lo specchio d'acqua,
sulla zona paludosa
e per 800 metri dai confini di dette zone.
Applicazione dei vincoli
del Parco Sud Milano.
- Accurata
valutazione dell'impatto ambientale
avvenuto per la tombinatura fognaria.
La diga formata dal terrapieno
ha troncato l'area in due parti:
palude a nord e laghetto a sud.
- Valutazione dell'impatto ambientale
degli insediamenti futuri di industrie
e in particolare della ditta Jelly Wax
(raccolta rifiuti tossico-nocivi)
- attuare la
procedura di compatibilità ambientale
per le industrie adiacenti alla zona umida,
in particolare i lavoratori e trasformatori di metalli,
i trasportatori,
i falegnami, ecc.,
come da art. 21 della L.R. 23/4/90 n.24.
3.2.
L'IMPEGNO DEL VOLONTARIATO
Maggio 1996 -
Giornata della valle del Lambro -
Festa intercomunale per presentare il
progetto ai cittadini e coinvolgerli
nella pulizia delle discariche abusive.
Le ONG con progetti di
salvaguardia ambientale e
riconosciute dal Ministero dell'Ambiente
potranno accedere ai piani di attuazione
del "Progetto Lamberin".
Le stesse Organizzazioni Non Governative,
con la collaborazione degli enti gestori,
potranno essere aiutate dai soci-volontari
e dagli obiettori di coscienza.
Ricordiamo per questi ultimi
la sentenza numero 164 del 24/5/1985 che recita:
"il dovere di difesa della Patria
è ben suscettibile di adempimento
attraverso la prestazione di adeguati
comportamenti di impegno sociale non armato".
Essa legittima la
legge numero 772 che dal 15/12/1972
riconosce l'obiezione di coscienza
al servizio militare ed il servizio sostitutivo.
3.3
LE RISORSE ECONOMICHE
3.3.1.
Piano di acquisto
Valutazione economica del progetto
e proposta ai proprietari.
Attualmente il terreno agricolo,
come da classificazione del piano regolatore,
vale circa 3.000 Lire al metro quadro.
Gli specchi d'acqua sono demaniali e,
in caso di alienazione,
si potrebbero applicare i diritti di prelazione.
L'area totale è di 13 Ha
dei quali 2 sono di specchio d'acqua.
Una valutazione approssimativa
(valori massimi di mercato)
del terreno potrebbe essere:
110.000 mq x 3.000 Lire = 330.000.000
(trecentotrentamilioni).
Si era parlato, al punto d)
della lettera inviata a tutti gli Enti,
di mitigazione ambientale
per il trasferimento della ditta Jelly Wax.
Si raccomanda la
massima attenzione nel patteggiare
per non condividere la
vicinanza illegale della Jelly
in cambio di denaro.
In ogni caso,
in qualsiasi punto del territorio di Opera,
Pieve o Locate venisse collocata,
riteniamo lecito richiedere:
1) un contributo fisso annuale
al progetto del Lamberin di Opera;
2) la riduzione dell'attuale dimensione;
3) la creazione di un comitato scientifico
(di tecnici, non di amministratori!)
che possa ispezionare almeno 4 volte l'anno i documenti,
analizzare le sostanze tossiche stoccate
e controllare le strutture.
Accesso ai fondi regionali
come da art. 40 citato nel prossimo punto.
3.3.2.
Piano di manutenzione
Ricordiamo l'art. 40
della
Legge Regionale 30/11/1983 n. 86 che recita:
" 1. Le domande di contributo
di cui alla presente legge
devono pervenire alla Giunta regionale -
Settore Ambiente ed Ecologia -
entro il 31 marzo di ogni anno,
corredate di un programma dettagliato
delle attività e di un
preventivo analitico delle spese previste.
2. La Giunta regionale,
d'intesa con la competente commissione consiliare,
delibera il 30 giugno di ogni anno
un piano per la concessione
dei contributi di cui al primo e secondo comma
del successivo art. 41; d
etto piano determina altresì
le iniziative di cui ai precedenti
artt. 9, primo e secondo comma 10,
quarto comma, che la
Giunta regionale deve direttamente attuare.
3. In sede di prima applicazione
della presente legge,
il piano di cui al precedente comma
è approvato entro sessanta giorni
dalla data di entrata in vigore della stessa.
1) Schede informative sulle aree a verde
sovracomunale della
Provincia di Milano e legislazione vigente.
Milano ottobre 1991
Provincia di Milano - Assessorato
alla programmazione territoriale e socio economica,
Assessorato ai Parchi.
2) Parchi e riserve naturali d'Italia. 1982
- Touring Club Italiano.
3) Guida pratica ai fiori spontanei in Italia
- Reader's Digest 1983
4) Fiori selvatici -
collana tascabili natura Collins
5) Frutti e bacche -
collana tascabili natura Collins
6) Guida pratica agli alberi e arbusti in Italia
- Reader's Digest 1983
7) Alberi -
collana tascabili della natura Collins
8) Flora d'Italia
- Sandro Pignatti - Edagricole
8) Uccelli
- collana tascabili della natura Collins
9) La Costituzione Italiana
- Lo Scriba
10) Natura in Lombardia,
biotopi e geotopi
- Regione Lombardia, Ambiente ed Ecologia
11) Italia protetta
- Antonio Canu,
Le guide di Airone, Giorgio Mondadori
12)"Carta della
vegetazione forestale potenziale d'Italia" 1972
semplificata
13) Scienze della Terra;
atmosfera, acqua, climi e suoli
- Pompeo Casati e F. Pace
CLUP 1991
14) Scienze della Terra;
elementi di geologia generale
- P. Casati
15) La Pianura Padana;
guide Natura d'Italia
- Ist. Geog. De Agostini
16) Riserve naturali della Lombardia
- Regione Lombardia - Voll. I e II
17) Gli ambienti;
Valeria Lugani, Rossella Rossi,
Nadia Migotto - Comune di Milano
Ripartizione educazione
con Basf Agritalia 1987
18) Acqua; Antonio Rusconi
- Editoriale Verde Ambiente 1994
19) Piccoli laghi lombardi
- Regione Lombardia 1974
20) Ecologia
- Zanichelli
21) Ecologia generale e applicata;
Servadei, Tanghei, Masutti
- CEDAM Padova 1978
22) Conosci l'Italia
VOL. II Flora
- TCI 1958
23) Conosci l'Italia
Vol. III Fauna
- TCI 1959
24) Zone umide di acqua dolce
- Regione Emilia Romagna 1983
25) Carta delle vocazioni faunistiche
della Regione - Regione Lombardia 1984
- BUR 1° ss al n° 38
- 19 settembre 1984
26) Il libro della pesca in Lombardia;
Regione Lombardia - Bertacchi editore
27) I boschi e l'arboricoltura da legno
della pianura e del pianalto lombardo
- Regione
Lombardia 1984
28) I boschi
- Amministrazione
Provinciale di Pavia 1981
29) Gli aspetti fondamentali
della vegetazione del mondo
Parte II La vegetazione che
caratterizza i paesaggi naturali;
R. Tomaselli
- Ministero Agricoltura e Foreste
1981
30) Bimestrale "Acer"
n° 4 1993 pagg. 19 - 25
- Uno stagno didattico nei Giardini
Margherita in Bologna
- Verde urbano e cultura naturalistica -.
31) La legislazione regionale sui parchi;
impatto sull'attività agricola
(atti del seminario)
- Ente Regionale di Sviluppo Agricolo della Lombardia
- Milano, 25 ottobre 1984
32) Elementi di paesaggistica;
Alessandro Chiusoli -
Editrice CLUEB Bologna 1985
33) Rivista "Verdi Ambiente e Società"
News - Ott. 1995
34) Laghi e fiumi;
mondi viventi;
Gerard Lacroix
- ECOGUIDE ed. A. Vallardi
35) I mammiferi nei loro ambienti;
François Moutou, Cristian Bouchardy
- ECOGUIDE Ed. A. Vallardi
36) Agricoltura e ambiente;
Giovanni Galloni, Claudia Tarolo, Cesare Donnhauser
- Ed. Pirola
37) Il tuo ambiente:
cosa fare per difenderlo;
Maurizio Santoloci
- WWF QUADERNI n° 11
38) Codice dell’ambiente;
a cura di Amedeo Postiglione
- Maggioli editore (Terza edizione 1995)
DESCRIZIONI FOTO ALLEGATE (agosto 1995)
1) Dal centro della collinetta
puntando la macchina fotografica a nord.
In primo piano un laghetto
formato in una depressione,
sul fondo una farnia e la zona industriale di Opera.
2) Primo piano al laghetto
della foto 1); in primo piano una Ciperacea
3) Una stradina calpestata
dalle moto da cross e trasformata in canaletto.
Il lago si trova a destra.
4) Confine fra bosco e arbusteto
a ridosso della scarpata che porta al lago.
5) Primo piano di uno
splendido esemplare di pioppo.
Alle sue spalle un robinieto
sull'argine del Lambro Meridionale.
6) La zona paludosa all'estremità sud del lago.
In questo punto l'acqua del lago
si immette nella roggia parallela al Lambro.
7) Ramo est del lago perenne;
Ontani e Pioppi sulle rive.
8) Ancora ramo est
con particolare delle
Ninfee su gran parte dello specchio d'acqua.
9) La zona centrale del ramo est
è larga circa 20 metri,
il tronco di pioppo caduto nell'acqua
si immerge per circa 1,5 metri.
10) Il livello dell'acqua
resta stabile anche nei mesi siccitosi.
11) La fioritura parziale
delle ninfee (Nuphar lutea).
12) Degrado nei pressi d
ella zona industriale, discariche abusive.
DA FARE:
- fotografare altri interventi manomissori,
vegetazione nelle diverse stagioni, e fauna presente;
- recuperare copia del foglio catastale
1:2.000 n. 2 del Comune
di Pieve Emanuele Si trova la parte interna
(isola delllo specchio d’acqua);
- disegnare altre carte tematiche;
- prendere le copie delle foto scattate
per i rilevamenti fotogrammetrici
del Comune di Opera (estate 1996),
delibera comunale primavera 1996;
- disegnare la carta degli interventi
di ripristino e recupero ambientale
del Lamberin (scala1:2.000);
- intervistare i cittadini
anziani della zona per indagare
sulle vicende storico-sociali del Lamberin
Questo è il progetto del
1996 consegnato alla
Provincia di Milano,
modificato nell'autunno 2017
da
Annibale Covini;
Ringrazio in particolare il
Signor Roveda
di Fizzonasco Pieve Emanuele Milano,
prima persona che mi seguì
ed aiutò nel 1994 - 95;
Augusto Sandolo
di Opera Milano,
che prese a cuore
la
"zona umida del Lamberin"
e
Silvio Pirovano
del WWF Lombardia,
che mi aiutò nella
stesura e ricerche
del primo progetto.
Il progetto del 1996,
dopo averlo conseganto alle
Istituzioni,
non è mai stato pubblicato
ne trasmesso,
da parte degli Enti,
che non ha mai ringraziato:
il WWf, Covini Annibale ed il
Comitato per Il Lamberin di Opera ed
anti